| In un primo momento il compagno Gasuki scomparse dal suo campo visivo, ma poi riapparse, raggiungendolo. Dopo alcuni minuti che saltavano sui tetti arrivarono davanti al portone per uscire da Suna, intanto il marionettista gli chiese:
† Non mi hai ancora detto il tuo nome, come ti chiami? †
Il ragazzo girò il volto, per poi dire.
~ Scusa per non essermi presentato prima, in qualunque caso io mi chiamo Ray Kasuma! ~
Appena finì di parlare, appoggiò le mani sul portone di Suna, per poi provare ad aprirlo, all'inizio non riuscì ad aprirla, ma appena riscaldò i muscoli riuscì ad aprirla e davanti li si mostrava il deserto, sembrava che dal cielo cadessero chicchi di sabbia. Il deserto come sempre era avvolto in oblìo, indifferente il villaggio tace. Sulla terra arida volteggiando, la sabbia cade, danza la falda gialla nell'ampio ciel scherzosa, poi sul terren si posa stanca, in mille immote forme dorme. Nessuno era nelle vicinanze, solo Ray e Gasuki diretti alla Foresta Nera. Il ragazzo senza guardare il compagno corse sulla sabbia a grandi velocità, almeno per lui. C'era molto caldo lì in mezzo, ma provava a resistere, doveva completare la missione che li era stata assegnata. Dopo alcuni, anzi molti minuti di corsa stanco, vide degli alberi neri e rinsecchiti era sicuro che era: la Foresta Nera.
Quando entrò dentro la foresta venne sommerso da emozioni negative: la morte, la disperazione, il terrore... ma provava a sopprimere queste emozioni negative, in emozioni positive: la vita, la gioia, la felicità... anche se in qualunque caso una macchia di negativo li rimaneva, proprio per questo decise di uscire al più presto dalla foresta. Prese la cartina, la aprì e guardò la strada che doveva fare per Oto, era un po' allungata, in confronto a quella che si trovava alla sua destra, invece per avere più possibilità di non essere visto doveva prendere la strada a Nord, prima di incominciare a camminare si assicurò che il sacchetto fosse messo al sicuro, per poi proseguire a Nord, ebbe molte deviazioni, ma alla fine vide la porta per Oto pochi metri più in là, almeno così li sembrava, tirò un sospiro di sollievo.
~ Finalmente, siamo arrivati. Il guaio adesso è trovare il Kokage! Non mi sembra che sulla cartina ci sia scritto il punto esatto, ma va bhè. ~
Appena ebbe finito di parlare, guardò deciso in avanti, proseguendo in avanti.
Si ritrovarono davanti al portone di Oto, questo era molto meno pesante di quello di Suna, quindi lo aprirono, davanti a loro c'erano due jounin, che chiesero la password per entrare, il ragazzo guardò la cartina, lì c'era scritta e così la disse nell'orecchio ad uno dei due, avendo così il permesso. Molte persone li guardavano con aria vigile, ma lui era abituato, dato che anche le persone del villaggio lo guardavano attenti. Poi i due ragazzi entrarono in una bottega di nome: "Rio Bo", si avvicinarono ad un abitante, così Ray aspettò che Gasuki parlasse...
Edited by P a i n - 31/1/2009, 19:19
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